Essere una libreria indipendente nel 2015 è difficile. Le catene come Feltrinelli, Giunti e Mondadori, con i loro enormi spazi e la differenziazione dei prodotti (non vendono solo libri, ma anche film, pupazzi e, in alcuni casi, cibo) hanno costretto tantissime librerie indipendenti a chiudere i battenti.
Eppure non è così ovunque. C’è una città americana, Washington D.C., che potrebbe trovarsi ad ospitare solo librerie indipendenti. Infatti, secondo il Washington Post, Barnes&Noble, l’ultima catena non affiliata ad un’università, non è riuscita a rinnovare il contratto d’affitto e dovrà chiudere entro il 31 dicembre. L’azienda sta cercando un nuovo spazio ma, dall’anno prossimo, la capitale a-stelle-e-strisce potrebbe non avere una catena di librerie.
Che questa situazione possa durare a lungo è improbabile, tuttavia è un dato che deve far riflettere e induce a pensare che gli abitanti di Washington gradiscano comprare dal librario di fiducia piuttosto che in un luogo che offre più materiale da vendere ma considerato, forse, meno “caldo” e accogliente. Non è una riflessione campata in aria, dopotutto anche Barack Obama sembra preferire le librerie indipendenti; ogni azione del presidente è studiata fin nei minimi dettagli da una squadra di esperti, quindi è lecito pensare che i cittadini americani avrebbero apprezzato di più vedere Obama da Upshur Street Books piuttosto che da Barnes&Noble.
Ora è lecito domandarsi: sarebbe possibile in Italia?
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